Il nuovo tesoro, scoperto nella miniera del coaching, pare sia quello virtuale. Esercitato attraverso la Rete.

Iniziamo a vederne i vantaggi: grande flessibilità per i tempi e i luoghi di lezione. Infatti, rispetto al tradizionale coaching faccia a faccia non ci sono paragoni! Una seduta di quello virtuale la puoi iniziare a qualunque ora, anche dieci minuti dopo esserti svegliato, e puoi sostenerla senza muoverti di casa anche presso un cliente di New Delhi e dopo un’ora sei pronto ad una sessione di coaching con una cliente di Palermo.

Per iniziare a tenere sedute di coaching virtuale è bene tenere presente alcuni consigli. Ad esempio è molto utile che ti crei una specializzazione o una nicchia, o di contenuti o di tipologia di clienti.

Come dicevamo, uno dei grandi vantaggi del virtual coaching è poter raggiungere i clienti ai quattro angoli della terra. Questo significa che puoi specializzarti moltissimo: ci sono infinità di aspetti nel coaching e puoi scegliere quello che interessa di più ai clienti o quello che piace di più a te. A meno che tu non abiti al centro di una grande città, trovare una specializzazione molto forte tende a diminuire di molto il numero dei potenziali clienti. Mentre avere come mercato, il mondo, ti permetterà di ultraspecializzarti e non avere problemi nella ricerca di clienti. Qualunque cliente vorrebbe trovare un coach che conosce molto bene il suo ambiente lavorativo. Qualunque cliente apprezza la competenza e la specificità che il suo coach offre!

Per fare l’avvocato del diavolo, ecco alcuni aspetti che potrebbero ostacolare il tuo futuro come virtual coach.

Un aspetto critico è fare i conti con la conoscenza delle lingue, senza l’inglese il mercato virtuale si riduce all’Italia, a meno che non sappiate benissimo il francese, il tedesco o lo spagnolo… Rimangono comunque diversi milioni di potenziali clienti, rimanendo nel Belpaese, non mi pare poco.

Se invece parlare in lingue diverse dall’italiano non ti preoccupa, potresti chiederti perchè prendersi la briga di specializzarsi? La maggior parte dei potenziali clienti vuole aiuto in aree specifiche e sta cercando un esperto, non un generalista. Anche se i principi di coaching che utilizzi sono generali e possono essere utilizzati in molte situazioni diverse, sarai in grado di costruire una base di clienti virtuali in modo più efficace “se sei specializzato nell’aiutare una specifica categoria con un tipo specifico di problema”. Questo lo dice Stephanie O’Brien, fondatrice di Coach Client Connection ed esperta di Virtual coaching.

Molti altri sono i consigli per costruire una reputazione in virtual coaching: ovviamente un sito ben fatto, con un bel blog. Inoltre possedere la tecnologia giusta, a causa della natura del coaching virtuale, la tua comunicazione dipenderà da una varietà di tecnologie: email, teleconferenze, videoconferenze, messaggistica istantanea, messaggi di testo e molto altro.

In sintesi, per offrire efficacemente la flessibilità del coaching virtuale ai tuoi clienti, è meglio creare solide basi organizzative per la tua pratica di coaching virtuale. Ciò significa sviluppare una specializzazione, costruire un potente marchio online, ottenere assistenza professionale per il tuo sito Web e trovare la tecnologia giusta.  Ma la riflessione che forse manca è chiedersi se un coach non a diretto contatto con il cliente possa raggiungere gli stessi risultati del buon vecchio e tradizionale metodo dal vivo, dove il linguaggio del corpo e l’empatia riescono a viaggiare con più efficacia.